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Luciano
Erba was born in Milan in 1922 where he has resided
all his life, with the exception of stays in Switzerland, France,
England, and The United States. A professor of French literature
at the Università Cattolica of Milan and the United
States, he has written numerous papers, translations, and an
anthology of contemporary poetry in collaboration with Piero
Chiara ("Quarta generazione" 1954). He is author of the papers:
Magia e invenzione (1967), Huysman e la Liturgia, as well as
studies on French contemporary literature and translations
of French writers and poets both classic and contemporary.
(more...)
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Italian version
Super flumina
Vedrò gli anni, i visi, i paesi
in cerchio, a passo di danza
se mai avrò una giacca di velluto
qualche pipa di schiuma
il vino rosso d'una mia terra.
Se avrò una torre e le mele nei cassetti.
Quel giorno sarò un amico del popolo.
Ma oggi è tempo di necessarie triangolazioni.
Per una gita sul fiume, domenicale
partiamo: e distanziati i sobborghi
si risale tutto un piano inclinato
di strade e campagne rannuvolate
si pone il piede sui primi termini alti
aggirati da una fiumana impetuosa
che fa a pezzi la roccia, la travolge
o la scheggia e incenerisce alle anse.
Le nuotatrici in secco sul ghiaione
hanno costumi a fiori, esuli coppie
vanno e vengono per più interne rovine
tra i pruni sbiancati e senza frutti.
Una barca fa acqua, le sorelle
continuano a vuotarla, ma il traghetto
resta sempre di qua. Vi è la scalata
di un generoso sul nudo ciglione
lo attardano un paniere di merenda
e la compagna dai sandali d'oro
un'altra vana impresa se fra i rovi
spunta lui solo, sogguarda, se ne va.
Vorrei non ritentasse, che la barca
delle controdanaidi ripartisse
e che all'ombra dentata della draga
non più giacesse un affranto Issione.
Vorrei non fossero tartarei supplizi
sulle rive dell'Adda, il dì festivo
ma questo è un tempo d'inevitabili triangolazioni.
Ecco s'alza dal fondo, in bigie piume
un che non è re di quaglia o pernice.
Ha l'ali troppo lente, il volo sazio
d'antichissimo sangue: e così vola
oltre la groppa d'ogni calva collina.
Già i tre cacciatori cinesi
hanno alzato i lunghi fucili
ma nessuno che sappia
che l'ignoranza è il male minore
presso i fedeli dell'imperatore?
English version
Super flumina
I will see years, faces, and countries
circling in step to a dance,
if I ever have a velvet Jacket,
a pipe of clay,
and red wine from my own land,
if I have a tower, and apples in the drawers.
That day I will be "a friend of the people."
But today is a time of necessary triangulations.
We leave for a sunday ride on the river
and, once the suburbs are out of sight,
climb the whole of an inclined plain
of roads and clouded-over country,
take a step onto the first high borders
surrounded by an impetuous flood
which shatters the rock and overwhelms it,
or splinters it to ashes at the river-bends.
The women bathers beached in gravel
wear flowered suits; exiled couples
come and go through deeper ruins
among whitened fruitless thorns.
Sisters keep on emptying a leaking
boat, but the ferry stays put
over there. Here's a good-hearted guy
scaling to the naked ledge,
slowed up by a lunch basket
and a golden-sandaled partner–
another futile adventure if he climbs up
alone among the brambles, peers down, goes.
I wish he wouldn't try again, that the boat
of counterdanaïdes would go away,
and a broken Ixion lie no more
in the cog-wheeled shadow of a dredge.
I wish there weren't any Tartarean tortures
on the banks of the Adda on a holiday ,
but this is a time of inevitable triangulations.
Now, one who is king of neither quail nor partridge
rises, gray-feathered, from the deep
on tardy wings, his flight
saturated with ancient blood: thus he flies
above the hump of each bald hill.
Three chinese hunters
Have already aimed long rifles:
is there no one who understands
that ignorance is the lesser evil
for the faithful subjects of the emperor?
translated by Lynn Lawner
The title is the Latin version of the beginning of Psalm 137, in English "By
the rivers of Babylon we sat down and wept, when we remembered Zion …etc.".
Audio version
Just click on the title of each poem below to listen to them in streaming
MP3 format.
Super flumina -
Italian Language read by Luciano Erba
Super flumina -
English Language read by Mark Strand
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Biography
Luciano Erba è nato a Milano nel 1922. A Milano, ad eccezione di
alcuni soggiorni all'estero -Svizzera, Francia, Inghilterra, Stati Uniti
-, è sempre vissuto. Professore di letteratura francese all'Università Cattolica
di Milano e negli Stati Uniti, ha scritto saggi, traduzioni, e una antologia
di poesia contemporanea in collaborazione con Piero Chiara ("Quarta generazione" 1954).
E' autore di saggi: Magia e invenzione (1967), Huysman e la Liturgia. E
alcune note di letteratura francese contemporanea (1971); di traduzioni
di scrittori e poeti francesi, classici e contemporanei.
Come poeta, fu incluso da Luciano Anceschi nell‚antologia Linea lombarda
(1952). Le sue raccolte di poesia sono caratterizzate da una aristocratica
ironia: Linea K (1951), Il bel paese (1955), Il prete di Ratanà (1959),
Il male minore (1960), Il prato più verde (1977), Il nastro di Moebius
(1980), Il cerchio aperto (1984), Il tranviere metafisico (1987), L'ippopotamo
(1989), Variar del verde (1993), L'ipotesi circense (1995), Nella terra
di mezzo (2000).
Ha scritto *Maurizio Cucchi:
"[Erba] ha mantenuto fede nel corso di oltre mezzo secolo a un‚identità culturale
e poetica che si era già ben manifestata nella sua prima plaquette, Linea
K (1951) e che si coglie inizialmente in una vistosa equidistanza dall‚ermetismo
e dal neorealismo e sempre, poi, in una lettura del reale aderente alle cose,
ma spesso ironica, e segnata da una grazia di pronuncia che ha reso i suoi testi
piccoli classici, veri gioielli di eleganza e gusto. Suoi possibili riferimenti,
o maestri, si possono individuare in Montale o in Sereni, ma anche nella poesia
francese del Novecento, e particolarmente in autori di diverso peso, ma ugualmente
estrosi nella loro concretezza, come Apollinaire e Prévert. Il primo libro
riassuntivo di Luciano Erba, Il male minore (1960) introduce dunque la novità di
un poeta straordinariamente leggibile e godibile, ma al tempo stesso sottile
e raffinato, svagato ed abilissimo, sempre con discrezione e stile, un autore
che nel corso dei decenni si è confermato di grande qualità" [1]
e ancora:
"Progressivamente, la brillante, inconfondibile vena di Erba, capace di leggere
il senso nascosto, o persino l‚incanto, in luoghi e situazioni in apparenza
marginali, o addirittura insignificanti, accentua l‚espressione di un sentimento
disincantato e malinconico dell‚esistere, conservando in ogni caso quella
sua virtù magica della parola. quella che gli consente di proporre con
mirabile leggerezza anche circostanze, pensieri e cose opache e gravi". Note:
[1] Luciano Erba, di Maurizio Cucchi, in: Dizionario, pubblicato su La Stampa
web, 26 settembre 2003. Testi
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Poesia italica dopo il 1945 |
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